In cinque in un baccello

in cinque in un baccello
Novembre 14, 2017

In cinque in un baccello

In cinque in un baccello: fiaba di Hans Christian Andersen su 5 pisellini desiderosi di vedere il mondo

Fiaba di Hans Christian Andersen “In cinque in un baccello“, storia per bambini che racconta le avventure di 5 fratellini che desideravano vedere il vasto mondo.
Leggiamola insieme!

In cinque in un baccello

di Hans Christian Andersen

C’erano cinque pisellini che vivevano in un baccello. Erano cinque fratellini tutti verdi e anche il baccello era verde, così loro credevano che tutto il mondo fosse verde, e avevano pienamente ragione!
Il baccello cresceva, e anche i pisellini crescevano e di spazio ce n’era sempre meno.
“Ci stiamo tutti e cinque in un baccello?”
Ma certo, basta mettersi tutti in fila. E così i pisellini si misero tutti in fila ordinati dentro al baccello.

Fuori il sole splendeva e riscaldava il baccello; la pioggia lo schiariva, c’era bel caldo e si stava bene, era chiaro di giorno e buio di notte proprio come doveva essere e i piselli diventavano sempre più grossi e pensavano sempre di più: se ne stavano sempre lì seduti, qualcosa dovevano pur farla!
“Dobbiamo restare qui per sempre?” si chiedevano: “A forza di stare qui seduti, diventeremo tutti duri! Mi sembra quasi che ci sia qualcosa fuori di qui; me lo sento!”

E passarono diverse settimane; i piselli ingiallirono e anche il baccello si fece giallo.
“Tutto il mondo sta diventando giallo!” dissero, e ne avevano il motivo.
Un giorno sentirono una bella scossa e si scombussolarono tutti.
“Ehi ma che succede? Qui si balla!”.
Il baccello era stato colto dalla sua pianta.
“Ora ci apriranno! Ora ci apriranno!”, esclamavano i cinque pisellini e si spingevano tutti uno con l’altro dalla gioia.

Ed ecco che.. CraaaAAAckkkK
Il baccello fu aperto e i cinque pisellini rotolarono fuori sotto il sole; si trovarono in una mano di bambino.
Il piccolo monello aveva intagliato da un ramo di sambuco una bella cerbottana e voleva utilizzare i cinque pisellini come proiettili da lanciare.

“Ora voleremo! Ora voleremo!”, gridavano felici i cinque fratelli.
“Facciamo a chi vola più lontano!”, disse il più grande.
“CI STO!”
“CI STO!”
“CI STO!”
“Ci sto!”, rispose anche il minore, un pisellino piccino piccino.

E via il primo pisellino.
“Io volerò nella minestra di un re!”, ed era già partito.
“Io volerò nel piatto di un imperatore!”, e anche il secondo fu lanciato.
“Io volerò al di là del mare!”, e il terzo pisellino prese il volo.
“Io al di là del sole”, e via anche il quarto.
Il quinto pisellino, quello piccino piccino, fu lanciato a poca distanza. Il bambino aveva ormai finito tutto il suo fiato! Volò dritto in una fessura della mansarda, dove c’era un po’ di terra umida e bella calda.
“Beh, chi sta meglio di me? Qui riposerò al sicuro e al calduccio”, disse il pisellino e si addormentò.

In quella mansarda abitavano una mamma con la figlia, ma la bambina era molto malata.
Se ne stava a letto con la febbre, ferma e paziente per tutto il giorno, mentre la mamma era fuori per guadagnare qualcosa.

Era primavera, e una mattina presto, mentre la madre stava andando al lavoro e il sole splendeva chiaro attraverso la finestrella e si posava sul pavimento, la bambina malata guardò attraverso il vetro più basso.
“Che cos’è quel verde che spunta dietro il vetro? Si muove col vento!”
La mamma andò alla finestra, e la aprì.
“Oh!” esclamò “è un piccolo pisellino che ha messo fuori delle foglioline verdi. Come ha fatto a arrivare in quella fessura? Adesso hai un giardinetto da guardare!”
Il letto della malata venne avvicinato alla finestra, perché lei potesse vedere il pisello che germogliava; intanto la mamma andò al lavoro.

“Mamma, credo che guarirò!” raccontò la bambina alla sera. “Il sole oggi era così caldo su di me. Il pisellino cresce proprio bene, e anch’io voglio crescere e uscire al sole”.
“Se solo accadesse davvero!” esclamò la madre, ma non lo credeva possibile.
Intanto però a quel verde germoglio che aveva donato alla bambina la voglia di vivere mise un bastoncino, perché non si piegasse al vento. Così adesso la piantina aveva qualcosa a cui appoggiarsi e arrampicarsi, crescendo; e così infatti fece, e di giorno in giorno cresceva a vista d’occhio.
“Oh, mette anche i fiori!”, disse un mattino la donna, e cominciò a sperare e a credere che la piccola malata sarebbe guarita.

La settimana successiva per la prima volta la bambina riuscì ad alzarsi dal letto da sola.
“Mamma, la febbre sta scendendo!”
Felice si sedette al sole, con la finestra aperta, e fuori c’era un fiore bianco e rosso di pisello completamente sbocciato. La fanciulla piegò la testa e baciò con delicatezza quei petali lievi. Era proprio un giorno di festa, quel giorno!

“Questo pisellino deve essere stato mandato per mangia a dare gioia a me e a te!”, disse la mamma, e così il pisellino piccino piccino trovò un posto stupendo dove stare, a un tiro di cerbottana dal suo baccello.

[Voti: 26   Media: 2.7/5]

Comments


  1. Roberto

    Dicembre 3, 2017 at 3:41 am Rispondi

    Molto originale

    1. leggimiancora

      Dicembre 7, 2017 at 5:01 pm Rispondi

      Grazie del tuo commento Roberto. 🙂 Andersen non delude mai!

  2. Anonimo

    Marzo 2, 2020 at 8:52 pm Rispondi

    E i fratelli che fine hanno fatto?

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